Xi Jinping e' riapparso, le manifestazioni anti-giapponesi sono finite, la data del Congresso non e' ancora stata annunciata...in attesa di novità' dal fronte, pubblico due o tre considerazioni sul provincialismo che contraddistingue i giornalisti italiani e altri autorevoli esponenti del Bel Paese...
Jakarta si scrive con la "J". Lo sanno tutti ma andate a spiegarlo ai giornalisti italiani! Loro continuano a parlare di un luogo immaginario chiamato Giacarta, la cui esistenza e' dubbia almeno quanto quella di Paperopoli. E non c' e' verso di convincerli del contrario! Credete a me, che ci provo invano da una trentina d' anni…nel corso di questi anni, alti dirigenti di importanti organi d' informazione mi hanno detto - e' il caso di un papavero di Rai3 nel 2000 - frasi come "l' Afghanistan l' abbiamo gia' fatto"…che cavolo voglia dire ancora me lo domando ma il servizio, che parlava tra l' altro di un certo Osama bin Laden, non lo compro' (poi venne il 9/11, ma questa e' un' altra storia…) . Lasciamo da parte i brutti ricordi e procediamo.
Jakarta si scrive con la "J". Lo sanno tutti ma andate a spiegarlo ai giornalisti italiani! Loro continuano a parlare di un luogo immaginario chiamato Giacarta, la cui esistenza e' dubbia almeno quanto quella di Paperopoli. E non c' e' verso di convincerli del contrario! Credete a me, che ci provo invano da una trentina d' anni…nel corso di questi anni, alti dirigenti di importanti organi d' informazione mi hanno detto - e' il caso di un papavero di Rai3 nel 2000 - frasi come "l' Afghanistan l' abbiamo gia' fatto"…che cavolo voglia dire ancora me lo domando ma il servizio, che parlava tra l' altro di un certo Osama bin Laden, non lo compro' (poi venne il 9/11, ma questa e' un' altra storia…) . Lasciamo da parte i brutti ricordi e procediamo.
Il provincialismo di chi
insiste a non guardare oltre il proprio ombelico, non riguarda solo noi
scribacchini ma, sfortunatamente, investe anche altri campi dell' attivita'
umana e ha fatto - sta ancora facendo - al nostro amato Paese danni
incalcolabili. Una sua inspiegabile caratteristica e' che e' selettivo…si puo' pensare a quella consigliera di una Importante Regione
Italiana (IRI) che per spiegare alle puttane che dovevano andare a letto con il
capo cominciava con un ''ti briffo''... Oppure a quel Ministero della Repubblica chiamato “del Welfare”…perche’ i nostri
Aristogitoni non lo scrivono “Uelfer”? Boschh….
Ma veniamo ad un esempio di dannoso
provincialismo piu’ vicino a noi. Sicuramente tutti conoscete quell' attempato
capitano d' industria oggi presidente di un noto thinktank (come si traduce in
Italico? Io non ci provo nemmeno) che
ogni anno organizza viaggi di giornalisti in Tibet per convincerli che sul
Tetto del Mondo si vive liberi e felici…la sua ingenua speranza e' che questo
gli apra degli spazi nel nuovo Paradiso del Consumo (del resto di la da venire,
come tutti I Paradisi)…Peccato che 30 anni fa, quando era CEO (anche se allora
si diceva in un altro modo) di un' III (Importante Impresa Italiana) non si era
accorto che la Cina esisteva, che si stava aprendo, e che era il mercato del
futuro. Nel frattempo i concorrenti dell' Importante Impresa Italiana si davano
da fare e oggi che la Cina e' il mercato del presente, si guardano bene dal
mollarlo ai suoi eredi, maglioni o non maglioni…Basta, non voglio briffarvi
piu' a lungo, cari lettori. Ma vi prego, pensateci su: Jakarta si scrive con la
J e con la K. E non per questo si legge Iacarta.
Vogliamo anche spiegare che 'pakistano' si scrive con la K e non 'pachistano'? O, per evitare ulteriori correzioni d'ufficio su varie testate dobbiamo cominciare, di conseguenza, a scrivere italicamente 'Pachistan' invece che Pakistan?
RispondiEliminaMeglio tardi che mai...rispondo: si, pakistano, pakistano e pakistano...
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