sabato 22 settembre 2012

Wukan, la terra e la democrazia



Traballa l' esperimento di democrazia piu' importante in corso in Cina. Quello del villaggio di Wukan, dove i rappresentanti liberamente eletti dei cittadini non riescono ad ottenere la restituzione delle terre che erano state vendute illegalmente a un costruttore. Terra e democrazia sono tra i problemi piu' importanti nella Cina di oggi...
Qui sono pubblico il pezzo che ho scritto ieri per l'ANSA e quello che ha scritto a marzo, quando si sono tenute le elezioni.


ANSA/ CINA: IN CRISI 'MODELLO DEMOCRATICO' DEL VILLAGGIO WUKAN
CONTESTATI I LEADER DELLA RIVOLTA PER LA TERRA
(di Beniamino Natale)
            
(ANSA) - PECHINO, 21 SET - L'acclamato ''esperimento democratico'' di Wukan, un villaggio nel sud della Cina chel'hanno scorso ha eletto liberamente i propri rappresentanti, e' sull'orlo del fallimento. Oggi un centinaio dei suoi abitanti ha protestato davanti la sede del Comitato di villaggio - che essi stessi avevano eletto - accusandolo di andare a rilento nel processo di recupero e restituzione delle terre che avrebbe illegalmente venduto a dei costruttori.
Wukan, un paese di diecimila anime sulla costa meridionaledella Cina, l'anno scorso ha calamitato l'attenzione della stampa internazionale per una rivolta di massa contro i leader politici locali, accusati di essere in combutta con la grande impresa edile alla quale avevano venduto le terre di proprietà' collettiva del villaggio.
Dopo dieci giorni di tensione, il Partito Comunista dellaprovincia del Guangdong - guidato dal riformista Wang Yang, che potrebbe assumere un importante carica nazionale al prossimo Congresso nazionale del Partito, tra qualche settimana - si era schierato a sorpresa dalla parte dei ribelli. Pochi mesi dopo, in marzo, i leader della rivolta venivano eletti a furor di popolo nel nuovo Comitato di villaggio, spingendo qualcuno a parlare di un ''modello Wukan'' per la democratizzazione della Cina.
Ora, gli ex leader della rivolta si trovano a fronteggiareuna nuova ondata di proteste. Uno di loro, Yang Semao, hadichiarato all'ANSA che il comitato ''sta facendo il possibile'' per censire le terre indebitamente vendute e per restituirle ai precedenti proprietari. ''Su diecimila persone e' normale che ci sia qualcuno non soddisfatto'', ha aggiunto. Yang ha anche sollevato l'ipotesi che dietro ai contestatori ci siano i leader corrotti deposti l'anno scorso. ''Ci sono in ballo grossi interessi - ha sostenuto - per esempio quelli dei vecchi dirigenti e quelli dei gruppi gangsteristici che controllavano la terra''. Secondo i membri del Comitato, da marzo a oggi sono stati restituiti ai cittadini circa 253 ettari del terreno che era stato illegalmente ceduto ai costruttori. ''Abbiamo fatto del nostro meglio'', ha detto Yang, sottolineando le difficoltà' pratiche e burocratiche nel censire tutti gli appezzamenti di terra che erano stati venduti dal vecchio Comitato.
La terra in Cina e' di proprieta' pubblica e viene gestitaper conto della collettivita' dai Comitati di villaggio. Si tratta di organismi che dagli anni Novanta sono elettivi, ma di solito i loro componenti vengono eletti su liste bloccate, preparate dai locali dirigenti del Partito Comunista. Ogni anno in tutto il Paese migliaia di persone protestano contro lavendita della terra, che rappresenta una delle principali font di finanziamento per le autorita' locali. (ANSA)
    
ANSA/ CINA: WUKAN, I RIBELLI VINCONO LE ELEZIONI
MA IL PROBLEMA DELLA TERRA RIMANE IRRISOLTO
   (di Beniamino Natale)
  
 (ANSA) - PECHINO, 3 MAR - In un'atmosfera di festa paesana, migliaia di residenti del ''villaggio ribelle'' di Wukan, sulla costa meridionale della Cina, hanno votato oggi per eleggere i sette membri del comitato di villaggio in quella che e' stata definita la prima ''vera'' elezione libera nella Cina comunista.
Le votazioni si sono svolte in modo apparentemente regolare nel cortile della scuola elementare di questo borgo di 13mila abitanti, che l'anno scorso e' stato teatro di un'aspra battaglia dei residenti contro la requisizione forzata delle terre.
   Elezioni per i Comitati di villaggio si svolgono dagli anni
novanta nei villaggi cinesi. Quello che distingue le elezioni di
Wukan dalle altre e' che sono state completamente autogestite da un apposito comitato i cui componenti sono tutti i leader della battaglia per la restituzione delle terre. Di solito, le elezioni si svolgono sulla base di una lista bloccata elaborata dai locali dirigenti comunisti.
   Lin Zuluan, un ex-imprenditore di 67 anni, leader della
contestazione e dal 1965 (secondo l'agenzia Nuova Cina) membro del Partito comunista, e' stato eletto segretario del nuovo Comitato dai circa settemila elettori (l' 81,5% degli aventi diritto) che si sono recati alle urne. Con lui, gli altri sei
componenti del Comitato - i cui nomi si sapranno nei prossimi giorni - sono stati scelti dagli elettori da una lista di 21 candidati, tutte persone che sono state impegnate in prima fila nella lotta per la terra. Muovendosi nel grande cortile, seguito da un codazzo di fotografi e cameraman, Lin evita di rispondere
direttamente alle domande dei giornalisti, accorsi da tutto il
mondo per assistere alle elezioni ''libere''. '' La prima cosa
che dobbiamo fare - si limita a dire - e' studiare tutti i
documenti della vendita''. Secondo i residenti, oltre due terzi
della terra del villaggio sono stati ''illegalmente'' venduti ad
una grande impresa edile di proprieta' di capitalisti di Hong
Kong e - sospettano - di alcuni potenti locali. Lin e' stato
eletto a sorpresa, in gennaio, segretario della locale sezione
comunista, dopo l'intervento diretto di Wang Yang, il leader del Partito comunista della provincia nella quale si trova Wukan, il Guangdong, ed esponente di spicco dell'ala riformista e moderata del Partito a livello nazionale. La scelta e' stata approvata - secondo un residente - da ''tutta'' la popolazione del villaggio, e ha disinnescato la tensione dopo che i dirigenti locali ritenuti corrotti erano stati allontanati con la forza da Wukan e che il villaggio si era autogestito per dieci giorni, circondato dalla polizia, ma sostenuto dal tam-tam su Internet e dalla rilevanza che la storia ha avuto sulla grande stampa internazionale. I contestatori, dunque, vanno al potere ma, dal modo nel quale si sono svolte le elezioni appare chiaro che un compromesso con le autorita' provinciali c'e' stato. ''Le elezioni sono un primo passo, ora dobbiamo pensare a recuperare le nostre terre'', ha dichiarato all'ANSA Zhuang Lie Hong, un altro dei ribelli-candidati.
   Dopo le elezioni il problema della terra rimane aperto. Come rimane aperto l'altro, grande problema di Wukan, cioe' la morte in custodia di Xue Jinbo, uno dei rappresentati eletti dai residenti per trattare con le autorita' nelle prime fasi della rivolta. La polizia afferma che e' deceduto per un ''improvviso attacco di cuore'', ma la famiglia sostiene che Jinbo non aveva mai avuto problemi cardiaci. Che esista, come ha detto qualcuno, un ''modello Wukan'' per la soluzione dei problemi legati alla proprieta' della terra rimane tutto da dimostrare.(ANSA).

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