>ANSA-FOCUS/ CINA: E' IL 'TRADITORE' WANG LA CHIAVE DEL MISTERO
IL RUOLO DEL 'SUPERPOLIZIOTTO' AL CENTRO DEL THRILLER POLITICO
(di Beniamino Natale)
(ANSA) - PECHINO, 20 AGO - La condanna a morte ''sospesa'' di
Gu Kailai e a nove anni del suo supposto complice Zhang Xiaojun,
annunciata oggi dalla Cina, e' solo il primo tassello della
ricostruzione ufficiale della piu' grave crisi politica cinese
degli ultimi 20 anni. Non solo infatti rimane da definire il
ruolo svolto nella vicenda da Bo Xilai - marito di Gu Kailai ed
ex capo del Partito Comunista Cinese (Pcc) nella metropoli
meridionale di Chongqing, caduto in disgrazia proprio per le
malefatte della moglie (almeno stando alla versione ufficiale
dei fatti) - ma anche quella di Wang Lijun, il
''super-poliziotto'' preso a modello dagli autori di un popolare
serial televisivo, che con la sua defezione, in febbraio, ha
dato il via a tutto il dramma.
Wang, 52 anni, originario della Mongolia Interna,
investigatore abile e spietato, e' stato definito ''un
traditore'' dal presidente Hu Jintao. La sua fuga nel Consolato
americano di Chengdu e' stato un gesto straordinario e di
gravissima portata per le leggi non scritte che regolano la vita
del piu' grande Partito Comunista di tutti i tempi che, pur
avendo gestito una transizione al capitalismo radicale e
spregiudicato, continua a regolare i suoi conti interni con una
segretezza e una spietatezza che ricordano da vicino i regimi
stalinisti. Ma oltre che un ''traditore'' - definizione che
potrebbe costargli una condanna a morte - Wang e' il ''testimone
della Corona'' che ha permesso alla ''dirigenza collettiva''
cinese di liberarsi di un ''outsider'' scomodo e pericoloso come
Bo Xilai. E' dal ''superpoliziotto'' che sono venuti il
racconto, e gran parte delle ''prove'' del complotto ordito da
Gu Kailai per uccidere l' uomo d' affari britannico Neil
Heywood. ''Il processo contro Wang Lijun sara' molto piu'
interessante di quello contro Gu Kailai'', ha dichiarato Steve
Tsang, esperto di Cina dell' Universita' di Nottingham. ''Il
Partito Comunista di solito e' estremamente duro verso i
traditori, piu' duro che verso i nemici. Ma se se la cavera' con
poco, sara' una conferma che dietro la caduta di Bo Xilai c' e'
un progetto molto piu' grande di quello che e' apparso fino ad
oggi''.
Riassumiamo i fatti: a sorpresa, il 6 febbraio scorso, si
diffonde la notizia che Wang, allora vice-sindaco della
metropoli di Chongqing, si e' rifugiato nella sede diplomatica
americana. Vi rimane per 36 ore, poi ne esce e si consegna ad un
gruppo di poliziotti e funzionari venuti da Pechino. Da allora
non se ne hanno piu' notizie. Pochi giorni dopo l' agenzia
ufficiale Nuova Cina annuncia che Bo Xilai e' stato destituito
da tutte le cariche e che e' sotto inchiesta per ''gravi
violazioni della disciplina di Partito''. Nel lungo dispaccio
col quale Nuova Cina ha raccontato l' andamento del processo
contro Gu Kailai, Wang Lijun e' stato nominato solo una volta.
Il ''superpoliziotto'' avrebbe, secondo l' agenzia, aiutato in
un primo momento Gu nella sua impresa criminale. E' implicito
che poi avrebbe avuto un ripensamento, uno scontro con Bo Xilai
- che nel frattempo aveva deciso di nascondere le malefatte
della sua ''Lady Macbeth'' - e sarebbe fuggito nel Consolato.
Poco dopo l'arresto di Wang, il Dipartimento di Stato ha
affermato che Wang non ha chiesto asilo politico ed e' uscito
dalla sede diplomatica ''di sua spontanea volonta'''. In
seguito, nessun esponente del governo di Washington e' tornato
sulla questione con dichiarazioni pubbliche.
Wang era stato portato a Chongqing da Bo Xilai, per conto del
quale aveva gestito una popolarissima campagna contro la
criminalita' organizzata e i suoi complici nel governo della
citta', che ha portato a 13 esecuzioni capitali e alla
distribuzione di centinaia di anni di galera a poco meno di
duemila imputati. Dopo la defezione di Wang e la caduta di Bo,
l' intransigente lotta alla mafia delle ''triadi'' e' stata
reinterpretata come una cinica manovra di Bo per liberarsi dei
suoi avversari politici e Wang e' stato accusato di aver fatto
largo uso della tortura.
Oggi e' stata annunciata anche la condanna a pene dai quattro
agli undici anni di prigione di quattro collaboratori di Wang,
accusati aver aiutato Gu Kailai nel suo tentativo di sviare i
sospetti. Secondo notizie apparse su alcuni mezzi d'informazione
di Hong Kong, Wang sarebbe gia' stato processo in segreto,
mentre altre fonti sostengono che il processo contro il
''traditore'' e supertestimone anti Bo Xilai si terra' nei
prossimi giorni o nelle prossime settimane e comunque prima del
18esimo Congresso del Partito, che dovrebbe svolgersi in
ottobre.(ANSA).
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