Pubblico un interessante articolo che appare sul South China Morning Post di oggi. Con l' avvicinarsi dello "shiba da", il "grande 18esimo", cioe' il congresso del partito che dovra' consacrare una nuova leadership, si torna a parlare con insistenza di riforme.
Gli ottimisti sottolineano che senza riforme il partito rischia di morire (ecco il link ad un ottimo servizio di China Files sull' argomento: http://www.china-files.com/it/link/22060/riforme-o-morte-ovvero-il-futuro-della-rpc) e non possono mancare gli illusi che parlano del leader in pectore Xi Jinping come del "Gorbaciov cinese".
Sorry, gia' l' ho sentita.
Precisamente dieci anni fa, quando stava per salire al potere il duo Hu Jintao/Wen Jiabao. Diplomatici, giornalisti e osservatori vari davano per scontato che presto sarebbero state varate riforme decisive, che avrebbero limitato lo strapotere dei funzionari di partito e fatto della Cina uno stato di diritto. Stiamo ancora aspettando.
Prima si e' detto che Hu doveva consolidare il proprio potere, poi ci si e' esaltati per l' unica vera riforma che e' stata fatta in questi anni, cioe' l' abolizione delle tasse per i contadini: importante, si, ma che si pensava sarebbe stata seguita da altre, perlomeno dall' abolizione dell' "hukou", il permesso di residenza inventato dai maoisti per controllare i movimenti di popolazione. Invece, niente.
Poi sono venute la rivolta in Tibet (2008), quella nel Xinjiang (2009), la condanna del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo. L' apparato poliziesco e' cresciuto a dismisura e i suoi esponenti, come il responsabile della sicurezza del Comitato Permanente dell' Ufficio Politico (CPUP), Zhou Yongkang, hanno acquistato un potere sempre maggiore (e se ne sono accorti anche i principini, che pare vogliano eliminare dal Comitato Permanente del Politburo il posto del responsabile della sicurezza).
Molti hanno visto nel caso Bo Xilai la spinta decisiva per la ripresa della strada delle riforme, congelate da Hu/Wen. Ho spiegato nel post "Una brava giornalista, le riforme e le illusioni", del 15 ottobre, perche' non sono d' accordo. Non voglio pero' nascondere i dati incoraggiati, come il fatto che la (spontanea?) commemorazione di Zhao Ziyang sia stata consentita.
Detto questo, consiglio vivamente a tutti di smettere di pensare che, domani o in futuro piu' lontano, possa comparire un "Gorbaciov cinese". Se le riforme andranno avanti - cosa della quale sono tutt' altro che certo - andranno avanti in modo estremamente graduale, con delle piccole aperture a qualche forma di pluralismo interna al partito, con un prudentissimo aumento dell' indipendenza dalle direttive del partito di stampa e magistratura.
Questo e' il massimo che ci possiamo aspettare dalla nuova coppia Xi Jinping/Li Keqiang. Se bastera' a salvare il partito dalla crisi di credibilita' che secondo molti lo minaccia, solo il tempo ce lo dira'.
Ecco qui sotto la mia traduzione e il link all' articolo del SCMP:
"Decine di persone si sono riunite ieri in una stradina non lontata dalla centrale Wangfujing, per rendere omaggio allo scomparso leader del Partito Comunista Zhao Ziyang nel 93esimo anniversario della sua nascita.
(I partecipanti alla commemorazione), in gran parte funzionari e insegnanti in pensione, sono arrivati ieri pomeriggio al n.6 del Fuqiang Hutong, dove abitava Zhao, per portare il loro saluto al famoso leader riformista, che divenne capo del partito al 13esimo Congresso del 1987 ma fu deposto nel 1989 per aver simpatizzato con gli studenti che avevano occupato piazza Tiananmen.
"Spero che la nuova generazione di leader del partito possa proseguire nello spirito riformista di Zhao", ha detto uno dei funzionari in pensione che ha chiesto di non essere nominato, aggiungendo che la riforma politica e' richiesta con urgenza perche' la corruzione dei funzionari di partito sta minando la stabilita' sociale. Wang Fanghui, un imprenditore privato, ha affermato di essersi recato per la prima volta a rendere omaggio alla casa di Zhao. "Non e' che sappia molto di lui, perche' noi abbiamo solo informazioni censurate dal governo, ma mi sento fortunato per avere la mia piccola impresa e voglio dimostrare le mia ammirazione per questo riformista. Spero che con i nuovi leader il Paese diventi uno stato di diritto democratico".
Alcuni dei presenti hanno portato dei fiori, altri avevano ritratti di Zhao e bandiere con scritto: "coltiviamo il ricordo del 13esimo (congresso del partito, ndr) e speriamo nel 18esimo". Il partito ha annunciato il mese scorso che il suo 18esimo congresso nazionale si terra' a partire dal' 8 novembre nella Sala dell' Assemblea del Popolo, non lontano dalla casa nella quale Zhao fu tenuto in un isolamento quasi totale fino alla sua morte, sette anni fa. "Il partito puo' governare il Paese ma non gode piu' del sostegno delle masse'' ha detto Cheng Qingyu, capo ingegnere del China Millennium Monument, un museo-teatro di Pechino. "Per recuperare la fede del pubblico nel partito, la nuova generazione di leader dovra' essere molto diversa (da quella precedente, ndr)". "Onestamente, non mi sembra che questo stia succedendo. Il regime comunista e' una dittatura".
Zhao Wujun, il figlio piu' giovane di Zhao, ha detto di non aver avuto dalle autorita' nessun avvertimento, e che nessuno ha cercato di impedire l' assembramento. Ieri non sono stati notati agenti dei servizi di sicurezza o poliziotti in borghese di fronte alla casa, mentre la loro presenza e' stata costante in passato in altre occasioni delicate. La gente si e' inchinata di fronte ad una grande fotografia di uno Zhao sorridente, circondata da fiori, che e' stata esposta in una stanza.
Nel giugno 1989, Zhao e' stato criticato per aver minacciato una scissione in nome dei valori del liberalismo occidentale, una cosa che molti conservatori esponenti della linea dura non potevano tollerare. ll partito evita di menzionare Zhao in pubblico, e in passato attivita' di commemorazione sono state represse dalle autorita'."
La versione orginale e' all' indirizzo:
http://www.scmp.com/news/china/article/1063494/mourners-gather-birthday-late-zhao-ziyang-salute-spirit-reform
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