martedì 9 ottobre 2012

Imran si e' fermato a Dara


Dunque, Imran Khan si e' fermato. L' ex-campione di cricket e ora leader poltico pakistano ha rinunciato ad entrare con i suoi sostenitori, come aveva annunciato, nella regione tribale del Waziristan. Parlando ai suoi seguaci, tra cui qualche decina di pacifisti americani che hanno voluto sottolineare la loro distanza dal governo di Washington, Imran ha sostenuto che lo scopo della marcia e' comunque stato raggiunto, dato che sia in Pakistan che all' estero in questi giorni si e' parlato molto dell' uso da parte americana dei droni, gli aerei senza pilota guidati dagli esperti della Central Intelligence Agency che hanno seminato la morte tra gli  estremisti islamici rifugiati nelle zone tribali  e - secondo  Imran e molti altri - tra la popolazione civile. 
"Hanno messo paura ai partecipanti. Prima e' stato detto che ci sarebbero stati sei attacchi suicidi, poi il numero e' stato alzato a nove. Ci sono state anche voci secondo le quali l' acqua del Waziristan era stata avvelenata'', ha detto parlando con i giornalisti dopo aver annunciato che la marcia era finita a Dara Ismail Khan, alle porte del Waziristan.  Non e' difficile riconoscere dietro a quelle voci l' azione dell' InterService Intelligence o ISI, il servizio segreto militare del Pakistan che e' il principale responsabile della creazione dei Taliban e della diffusione dell' estremismo islamico in tutto il Paese. 
Molto probabile che qualche provocazione ci sarebbe stata. La rinuncia mette in risalto tutti i limiti di Imran come leader politico - se si inizia un' azione come quella, esplicitamente contraria all' estabishment, bisogna essere disposti a portarla alle sue conseguenze estreme, altrimenti meglio lasciar perdere - e il suo unico pregio: quello di non essere ben visto dai militari (almeno per adesso, perche' i repentini voltafaccia non sono certamente estranei alla cultura dell' esercito pakistano).
A proposito dei droni, riporto qui sotto le statistiche diffuse dal The Bureau of Investigative Journalism (http://www.thebureauinvestigates.com/category/projects/drones/), che sembra aver fatto uno sforzo serio per procurasi
i dati sulla "guerra segreta contro il terrorismo".
CIA DRONE STRIKES IN PAKISTAN 2004-2012:

Total US strikes: 347
Obama strikes :   295
Total reported killed: 2,572-3,341
Civilians reported killed: 474-884
Total reported injured: 1,232-1,366.


2 commenti:

  1. Beniamì, frankly speaking penso che tutto il polverone sugli attacchi gli avvelenamenti e le minacce sia il solito teatrino in salsa pakistana. Il nostro è stato costretto più di una volta negli ultimi mesi a smentire categoricamente di essere finanziato dall'Isi, e a questo punto ce lo sanno pure i sassi che va a braccetto con il movimento di Gul e Hafeez Saeed. Imran deve salvare la (appena appena ritoccata dal chirurgo) faccia agli occhi dell'occidente che lo sta santificando come hanno già fatto con Benazir buonanima, ed è molto più conveniente dipingersi come bersaglio di Talib & Co. Nel corteo c'erano anche ottanta occidentali, tra cui le signore americane di Pink Code che si battono per la pace in Afghanistan e dintorni. Tanto che qualcuno in Pak ha commentato ( e concordo...): "Certo che tra Imran e le Pink Code, i Taliban si stanno facendo un sacco di risate..."

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  2. Insomma, e' gia' stato assunto anche lui dal principale?

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